Impianto di protesi peniena

Impianto di protesi peniena

Quando i farmaci non sono efficaci o sono controindicati, la funzione erettile può essere ripristinata attraverso l’impianto di una protesi peniena.

 

Tante protesi, quale scegliere?

Esistono differenti tipi di protesi, ma fondamentalmente possiamo parlare di:

  • Protesi idrauliche (generalmente tricomponenti)
  • Protesi semirigide o malleabili (monocomponente)

Nella scelta della protesi si devono tenere in considerazione vari aspetti:  

  • l’età del paziente,
  • le sue aspettative,
  • la manualità e la compliance del paziente (ma anche della eventuale partner che, paziente permettendo, dovrebbe essere coinvolta), in caso di protesi idraulica,
  • la gravità della disfunzione erettile,
  • la presenza di malformazioni del pene associate (es. recurvatum),
  • le condizioni generali e le malattie associate (come diabete, cardiopatie, tumori).

 

Falsi miti sulla protesi peniena

C’è chi pensa che una protesi peniena possa essere la soluzione a tutti i problemi della sfera sessuale. In realtà non è così. Essa, infatti, non modifica le condizioni preesistenti: se l’eiaculazione e/o l’orgasmo non erano presenti, non lo saranno ancora.

Se il desiderio sessuale era ridotto non aumenta. Inoltre, il pene non viene allungato.  

Il glande non si inturgidisce e può essere avvertito come freddo sia dal paziente che dalla partner.

 

La protesi idraulica

La protesi idraulica è costituita da due cilindri generalmente di silicone (materiale biocompatibile), che vengono inseriti all’interno dei corpi cavernosi, dal serbatoio che contiene il liquido che, attraverso l’attivazione del terzo componente (la pompa), andrà a riempire i cilindri inseriti nei corpi cavernosi.

La pompa viene collocata nello scroto. Il serbatoio viene inserito all’interno dell’addome, dietro al pube, di fianco alla vescica urinaria. Le tre componenti sono collegate tra loro per mezzo di tubicini di raccordo.

 

La protesi semirigida

La protesi semirigida è costituita da una struttura centrale di metallo malleabile rivestita da un involucro di silicone. A differenza della protesi idraulica, in questo caso il pene resta sempre in una condizione di semierezione.

 

L’intervento di impianto di protesi peniena

Per impiantare una protesi peniena è generalmente richiesta una anestesia generale e spinale.

In caso di protesi idraulica, il cosiddetto accesso chirurgico si può effettuare attraverso una incisione mediana penoscrotale o alla radice del pene (infrapubica). Si incidono poi entrambi i corpi cavernosi e, con l’utilizzo di dilatatori, si crea lo spazio all’interno per accogliere i due cilindri espansibili.

Si prepara lo spazio nello scroto dove viene inserita la pompa e si inserisce il serbatoio a lato della vescica.

Il serbatoio viene riempito e le tre componenti vengono raccordate attraverso piccoli tubi di silicone a costituire un sistema idraulico a tenuta stagna.  

Al termine dell’operazione viene applicato un catetere vescicale che viene tolto dopo 24-48 ore.

In caso di protesi malleabile la procedura chirurgica è più semplice.

In ogni caso uno dei punti più delicati dell’intervento è la corretta misurazione della protesi.

Una misurazione scorretta può portare a possibili deformità peniene.

 

Possibili complicanze

Come in ogni intervento, eventuali complicanze non sono escluse a priori. Negli ultimi anni, grazie all’utilizzo di materiali e componenti sempre più sofisticati ed all’acquisizione dell’esperienza dei chirurghi impiantatori, esse si sono molto ridotte.

Il rigetto della protesi, l’infezione o la sua estrusione sono molto rari.