20 Ott Le onde d’urto a bassa intensità (LI-ESWT) nel trattamento della disfunzione erettile: una innovativa frontiera terapeutica
Le onde d’urto a bassa intensità (LI-ESWT) nel trattamento della disfunzione erettile: una innovativa frontiera terapeutica.
Cos’è la disfunzione erettile?
La disfunzione erettile (DE) è l’incapacità di raggiungere o mantenere una rigidità del pene sufficiente per un rapporto sessuale. Per diventare rigido il pene deve riempirsi di sangue.
Un tipo di vasi (le arterie) si deve aprire per permettere l’afflusso di sangue al pene, mentre un secondo tipo di vasi (le vene emissarie) si deve chiudere intrappolando, per il tempo necessario, il sangue all’interno dei corpi cavernosi (due cilindri espansibili la cui struttura è costituita da un’impalcatura muscolo-vascolare sensibile agli stimoli nervosi e ormonali).
Qualsiasi problema che interessi i nervi o i vasi del pene può provocare un difettoso funzionamento di questo semplice ed al contempo complesso meccanismo che permette al pene di passare da uno stato di “riposo” o ad uno stato di “attività”.
Il diabete, una malattia che colpisce sia i piccoli vasi che i nervi periferici, è infatti una della patologie che più frequentemente provoca una disfunzione erettile.
I numeri della disfunzione erettile
35 milioni di uomini in Europa e almeno 3 milioni nella sola Italia soffrirebbero di disfunzione erettile. Nel mondo si stima che nel 2025 avranno problemi di erezione 320 milioni di uomini. Il rischio di disfunzione erettile aumenta con l’età, ma gli uomini dovrebbero sapere che non si tratta di una conseguenza inevitabile dell’età.
La DE costituisce un problema per il 22% degli ultrasessantennni, ma nella maggior parte dei casi è dovuta ad una alterata condizione fisica (cardiopatie, diabete, malattie dei reni, malattie neurologiche come la sclerosi multipla o la malattia di Parkinson) oppure all’utilizzo di farmaci come gli antidepressivi o gli antiipertensivi. Abitudini di vita non salutari come il fumo, l’alcool eccessivo, l’abuso di droghe e il sovrappeso sono correlate allo sviluppo di una DE.
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Come si diagnostica la DE?
Quando un uomo si accorge che il suo pene fatica il più delle volte a raggiungere o a mantenere una rigidità adeguata (per qualità e/o durata) non deve esitare a rivolgersi al medico.
La DE molte volte è solo la punta dell’iceberg, il campanello di allarme di una sottostante patologia che, se non diagnosticata in tempo, può portare a guai decisamente più seri.
La diagnosi si basa sull’esame obiettivo genitale, su un prelievo di sangue (profilo glico-metabolico e ormonale) ed un ecocolordoppler penieno dinamico.
Quest’ultimo esame viene solitamente prescritto dallo specialista qualora sospetti una causa vascolare della riferita problematica erettiva; consiste nello studio ecografico e dopplersonografico del pene e della sua vascolarizzazione in condizioni basali e dopo iniezione all’interno dei corpi cavernosi di un farmaco vasoattivo in grado di aumentare l’afflusso di sangue al pene e di “simulare” il meccanismo erettile durante l’esame.
Quali cure esistono?
Il 27 marzo 2018 ricorrerà il 20° anniversario dell’approvazione del Viagra da parte dell’FDA , l’organismo di controllo dei farmaci degli Stati Uniti. In questi 20 anni abbiamo assistito ad una vera e propria rivoluzione dove gli aspetti clinici sono stati ampiamente superati da quelli sociali e culturali.
Il Viagra (Sildenafil) è stato il precursore di una serie di farmaci che ha permesso di recuperare la sessualità ad un numero impressionante di persone; parallelamente è però cambiata la richiesta di salute da parte dei pazienti. Ora sono tutti molto più informati e si aspettano dallo specialista una risposta diversa dalla prescrizione di una pillola da assumere “al bisogno”, che risolve il sintomo, ma non il problema.
L’uomo, tipicamente sopra i 40 anni, con un disturbo erettile, sempre più spesso quando si siede nello studio dell’andrologo dice “dottore ho già provato la pillola tale ..… funziona, ma cosa mi sta succedendo? Perché mi succede? Dovrò prendere la pillola per tutta la vita?”
Questo è il vero problema attuale: la ricerca di una cura efficace ossia quella che permette il recupero delle erezioni spontanee.
Le onde d’urto a bassa intensità
Nel 2010 un gruppo di studiosi israeliano ha pubblicato il primo lavoro clinico sull’utilizzo delle onde d’urto a bassa intensità (LI-ESWT) nel trattamento della disfunzione erettile.
I risultati sono stati decisamente incoraggianti al punto che successivamente sono stati pubblicati molti lavori e recentemente European Urology, una delle più prestigiose riviste scientifiche, ha pubblicato una review sistematica con una metanalisi, che includeva 14 studi coinvolgenti 833 pazienti, la quale ha evidenziato l’efficacia di questa nuova terapia con un miglioramento significativo dell’IEEF, un questionario validato che permette di dare un punteggio oggettivo alla severità della DE e di valutare così l’efficacia di un trattamento.
I risultati clinici erano direttamente correlati all’energia liberata sull’area “bersaglio” e alcuni studi hanno dimostrato un effetto dose-dipendente. I pazienti che risponderebbero meglio al trattamento sarebbero quelli con DE vasculogenica e questo ha un razionale che vedremo di seguito.
Come funzionano le onde d’urto?
L’energia delle onde d’urto viene già sfruttata da qualche decennio in Urologia nel trattamento extracorporeo dei calcoli, ma in questo caso l’effetto meccanico è diretto e, soprattutto, più intuitivo. Più recentemente le ESWT hanno trovato applicazione nel trattamento della malattia di Peyronie e nel dolore pelvico cronico.
Il meccanismo sottostante all’azione terapeutica del trattamento LI-ESWT è tuttora in fase di studio. Secondo i lavori più recenti l’effetto è principalmente correlato alla stimolazione della proliferazione cellulare, alla rigenerazione tissutale e alla angiogenesi. Diversi studi effettuato su modelli animali hanno dimostrato che il trattamento era in grado di risolvere parzialmente la disfunzione erettile promuovendo la rigenerazione delle terminazioni nervose (nNos positive) dell’endotelio e del muscolo liscio.
La capacità del corpo di auto-riparare il danno tessutale
Il corpo umano è in grado per sua natura di riparare il danno tessutale attraverso la stimolazione di cellule staminali in grado di differenziarsi e riparare la lesione.
Solo recentemente la scienza è stata in grado di dimostrare che una stimolazione meccanica, come ad esempio l’onda d’urto, è in grado di dare avvio ad un processo di riparazione e rigenerazione tissutale, attraverso l’attivazione di alcune cellule immunocompetenti come i macrofagi.
La rigenerazione è la parola chiave in quanto il processo riparativo non dà origine ad una cicatrice, ma ad un rimodellamento con effetti funzionali positivi.
Le LI-ESWT indurrebbero un microtrauma cellulare, promuovendo l’angiogenesi attraverso l’aumento dell’espressione del fattore di crescita endoteliale (EGF).
Il recupero della funzione erettile spontanea
Questo nuovo trattamento della DE ha lo scopo principale di restaurare una funzione erettile spontanea e naturale, ma i dati della letteratura dimostrano anche che può costituire una “terapia di salvataggio” in una certa quota di uomini non-responders ai PDE5inibitori (Sildenafil, Vardenafil, Tadalafil, Avanafil).
Questi ultimi, dopo un ciclo di trattamento con LI-ESWT, diventano infatti responders, ossia possono avere una normale attività sessuale dopo l’assunzione di farmaci orali senza necessità di ricorrere alle iniezioni intracavernose o all’impianto di una protesi.
Possiamo parlare perciò di riabilitazione erettiva, in analogia al recupero delle funzioni motorie dopo una paralisi.
La terapia in cosa consiste? E’ dolorosa?
Le onde d’urto vengono erogate da un’apparecchiatura che permette di focalizzare l’energia in alcune zone ben precise dell’asta e della radice del pene. Non è assolutamente dolorosa. La seduta dura alcuni minuti e va ripetuta da una a 2 volte la settimana per almeno 6 volte.
Dove è possibile sottoporsi alla terapia con onde d’urto per la disfunzione erettile?
Il Dott. Mirco Castiglioni esegue la terapia presso il Centro Medico Agorà di Milano.